Pagina:Opere di Luciano voltate in italiano da Luigi Settembrini - Tomo 2.djvu/267

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le immagini. 259

tamente giono, la sua piacevolezza nel conversare, i molti e le grazie attiche di cui è ricca non debbono far maraviglia: perchè l’è cosa che le vien dalla patria e dai suoi maggiori, essendo ella di colonia ateniese.1 Nè mi maraviglio se ella è molto vaga e pratica di poesie, essendo cittadina d’Omero. Eccoti, Licino, una sola immagine della bella voce e del canto di costei, conte io ho saputo ritrartela alla meglio. Or mira anche le altre immagini; che io non voglio, come te, comporne una di molte (che questa non è gran cosa anche in pittura, di molte e varie bellezze formare una sola, multiforme e diversa); ma tutte le virtù dell’anima saranno dipinte ciascuna in una immagine che ritragga l’originale.

Licino. Tu m’inviti a festa ed a nozze, o Polistrato, e mi pare che davvero mi vuoi dar misura colma per rasa. Colmala adunque, che non mi potresti far cosa più grata.

Polistrato. Dunque giacchè innanzi a tutti i begli studi debbono andare le lettere, specialmente quelle che esercitano la memoria e l’intelligenza, formiamo questa immagine varia e multiforme, per dipingere un po’ anche secondo la tua maniera. Sia dunque così dipinta che abbia tutti i beni di Elicona, che sappia non come Clio, o Polinnia, o Calliope, o le altre muse, ciascuna delle quali sa una sola arte, ma tutte, e quelle ancora di Mercurio e di Apollo. Che quanto i poeti dissero ornatamente in versi, o gli oratori in maschie prose, quanto gli storici narrarono, e i filosofi consigliarono, tutto adorni questa immagine; e la colorisca non pure di fuori, ma la penetri a dentro, si che sia imbevuta e sazia di colore. E qui mi scusi il non potere mostrare nessun antico modello di questa pittura: perchè non v’è memoria di tante lettere fra gli antichi. Ma, se credi, riponiamo questa immagine, che non è dispregevole, come a me pare.

Licino. Bellissima, o Polistrato, e di perfetto disegno.

Polistrato. Dopo di questa è a dipingere l’immagine della sapienza e del senno. E qui mi ci vorrà di molti modelli, specialmente antichi, ed uno di Jonia stessa. Pittori ed artefici di questa immagine saranno Eschine socratico,2 e Socrate stesso,

  1. Alcuni dissero Smirne colonia ateniese, e fabbricata da Teseo.
  2. Secondo Diogene Laerzio ed Ateneo questo Eschine socratico scrisse