A veder bello nel marzio rischio,
In fra cotante ruine, gli animi
A libera morte devoti
20Travagliare, com’austro indomato
Agita l’onde, se delle plejadi
Il coro squarcia le nubi; strenuo
Vessar l’orde ostili e tra’ fuochi
24Il cavallo fremente avventare.
Qual per le terre di Dauno appulo
Il tauriforme Aufido volvesi,
Quando tumido infuria, e i colti
28Campi orrendo inondare minaccia,
Tal le ferrate schiere de’ barbari
Claudio diruppe con immenso impeto,
E i primi e gli estremi mietendo,
32Coprì il suolo, ed incolume vinse;
E tu porgevi consigli, eserciti,
E fausti numi. Dal dì che supplice
Alessandria il porto e la reggia
36Vacua a te vincitore dischiuse,