Pagina:Opere di Mario Rapisardi 5.djvu/227

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Di filosofo inetto altri mi dìa
     Titolo, e ghigni: col mio capo io penso,
     3E quel che penso in chiare voci esprimo.
     Demagogo non sono: odiai già tempo
     La plebe, i preti e i re, che della plebe
     6Son più perfidi spesso e più codardi;
     Or non odio nessuno; e giacchè molto
     A compatire, ad ammirar mai nulla
     9Il più saggio degli uomini m’apprese,
     La bontà lodo sopra tutto, e quando
     Il dolor la flagella, il cor mi piange.
     12Acre maestra la sventura è sempre
     Ma provvida talor: come la morte
     Essa gli uomini uguaglia. Hai tu veduto