Pagina:Opere di Niccolò Machiavelli II.djvu/276

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me voi ordinereste l’esercito a giornata con queste armi e con questi ordini.

Fabrizio. E io non voglio ora dimostrarvi altro che questo. Voi avete a intendere come in uno esercito Romano ordinario, il quale chiamavano esercito Consolare, non erano più che due Legioni di cittadini Romani, che erano secento cavalli e circa undicimila fanti. Avevano dipoi altrettanti fanti e cavalli, che erano loro mandati dagli amici e confederati loro; i quali dividevano in due parti e chiamavano, l’una, corno destro e, l’altra, corno sinistro; nè mai permettevano che questi fanti ausiliari passassero il numero de’ fanti delle Legioni loro; erano bene contenti che fusse più numero quello de’ cavalli. Con questo esercito, che era di ventiduemila fanti e circa duemila cavalli utili, faceva uno Consolo ogni fazione e andava a ogni impresa. Pure, quando bisognava opporsi a maggiori forze, raccozzavano due Consoli con due eserciti. Dovete ancora notare come, per l’ordinario, in tutte le tre azioni principali che fanno gli eserciti, cioè camminare, alloggiare e combattere, mettevano le Legioni in mezzo; perchè volevano che quella virtù in la quale più confidavano, fusse più unita, come nel ragionare di tutte queste azioni vi si mostrerà. Quelli fanti ausiliarj, per la pratica che avevano con i fanti Legionari, erano utili quanto quelli; perchè erano disciplinati come loro e però, nel simile modo, nello ordinare la giornata gli ordinavano. Chi adunque sa come i Romani disponevano una Legione nell’esercito a giornata, sa come lo disponevano tutto. Però, avendovi io detto come essi dividevano una Legione in tre schiere, e come l’una schiera riceveva l’altra, vi vengo ad avere detto come tutto lo esercito in una giornata si ordinava.

Volendo io pertanto ordinare una giornata a similitudine de’ Romani come quegli avevano due Legioni, io prenderò due battaglioni, e, disposti questi, si intenderà la disposizione di tutto