Pagina:Opere di Niccolò Machiavelli II.djvu/292

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rebbe impossibile che uno esercito, così ordinato e armato, non superasse nel primo scontro ogni altro esercito che si ordinasse come si ordinano gli eserciti moderni. I quali il più delle volte non fanno se non una fronte, non hanno scudi e sono di qualità disarmati, che non possono difendersi dal nemico propinquo; ed ordinansi in modo che, se mettono le loro battaglie per fianco l’una all’altra, fanno l’esercito sottile; se le mettono dietro l’una all’altra, non avendo modo a ricevere l’una l’altra, lo fanno confuso e atto ad essere facilmente perturbato. E benchè essi pongano tre nomi agli loro eserciti e li dividano in tre schiere, antiguardo, battaglia e retroguardo, nondimeno non se ne servono ad altro che a camminare e a distinguere gli alloggiamenti; ma nelle giornate tutti gli obligano a uno primo impeto e a una prima fortuna.

Luigi. Io ho notato ancora, nel fare la vostra giornata, come la vostra cavalleria fu ributtata da’ cavalli nemici, donde ch’ella si ritirò dalle picche estraordinarie; donde nacque che, con l’aiuto di quelle, sostenne e ripinse i nemici indietro. Io credo che le picche possano sostenere i cavalli, come voi dite, ma in uno battaglione grosso e sodo, come fanno i Svizzeri; ma voi nel vostro esercito avete per testa cinque ordini di picche e, per fianco, sette, in modo che io non so come si possano sostenergli.

Fabrizio. Ancora che io v’abbia detto come sei file si adoperavano nelle Falangi di Macedonia ad un tratto, nondimeno voi avete a intendere che uno battaglione de’ Svizzeri, se fusse composto di mille file, non ne può adoperare se non quattro o, al più, cinque; perchè le picche sono lunghe nove braccia; uno braccio e mezzo è occupato dalle mani; donde alla prima fila resta libero sette braccia e mezzo di picca. La seconda fila, oltre a quello ch’ella occupa con mano, ne consuma uno braccio e mezzo nello spazio che resta tra l’una fila e l’altra; di