Pagina:Opere di Procopio di Cesarea, Tomo II.djvu/14

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VIII

Amida, presidiata in allora dalle truppe dell'imperatore Anastasio, e redenta nel tempo avvenire, spendendovi tante cure e fatiche, dal vecchio Giustino. Qui annoda le romane guerre contro Cavado e Cosroe in Persia, in Siria, in Armenia e nella Lazica, le vicende cui soggiacquero il vandalico re Gilimero, Cartagine e l'Africa merce delle inique trame de’ prefetti Bonifacio e Gizerico, ma dopo molti anni di ribellione tornato il tutto all'obbedienza dell’imperatore Giustiniano. Terminati questi argomenti volge il discorso alla distruzione dei Vandali, ai mali ond’essi furono apportatori e vittime, alle frequenti battaglie sul libico suolo ed altrove dagli imperiali date loro e a Stoza e a Gontari, ambedue per lo avanti in lega coll'imperio, e di poi, facendosi tiranni, sorgente a quei popoli di grandi calamità e sedizio-