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264 GUERRE PERSIANE

CAPO XXVIII.

Navilio da costruirsi nel paese de’ Lazj, e frodi tramate dal Persiano contro Gubaze. — Ricorre questi all’imperatore ed ottiene otto mila guerrieri aventi a duce il malaccorto Dasisteo. — Pietra cinta d’assedio. — Descrizione della Lazica. — Sagacità di Gubaze. — Falli del romano duce.

I. Il re persiano volgendo a nuove imprese il pensiero, ordinò che si trasportasse nella Lazica molto legname acconcio ad opere navali, ed entro sè tenendone la vera destinazione fingeva che si dovesse convertire in macchine per dare maggior fortezza alle mura di Pietra. Scelti di poi trecento valorosi guerrieri mandolli con Fabrizio, di cui testè scriveva, nella Lazica, commettendo segretamente al duce la morte di Gubaze; se non che per volere della fortuna tutto quel materiale colà trasmesso fu da un fulmine ridotto in cenere. Arrivato poscia Fabrizio disegnava compiere il reale comando, e dettogli avervi tra’ Colchi un ragguardevole personaggio di nome Farsase1, attaccatissimo giusta la volgare sentenza ai Persiani ed in odio estremo, nato da privata nimicizia, a Gubaze, cosicchè non osava tampoco appresentarglisi, mandò chiamandolo, ed apertogli il suo segreto richiedevane consiglio per bene cominciare l’opera. Fu stabilito pertanto di comune intelligenza che il duce a sè chiamasse in Pietra Gubaze sotto fals’ombra di comunicargli alcune reali dispo-

  1. Barzanze (Cousin).