Pagina:Opere di Procopio di Cesarea, Tomo II.djvu/335

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LIBRO PRIMO 309

quali solo più tardi furono da lui stipendiati. Dopo la morte di Valentiniano egli continuò molti anni al venir di primavera a manomettere l’Italia e la Sicilia, atterrando le città e trasportandone seco prigioni gli abitatori; guastata quivi ogni cosa prese ad opprimere l’Illirico e il Peloponneso, la Grecia e tutte le isole adiacenti, e ricomparve da ultimo nell’Italia e nella Sicilia a predarvi il poco fuggitogli nelle prime scorrerie. È fama che una volta al levarsi del porto di Cartagine chiestogli dal piloto contro quai popoli tirar dovevano le navi, e’rispondesse: laddove piaccia al Nume sospingerle: per cotal guisa facea scempio senza ragione alcuna de’ miseri cui veniva dalla sorte condotto.


CAPO VI.
Poderosa oste raccolta da Leone contro i Vandali; Basilisco capitano di lei, subornato da Aspare. — Antemio, eletto imperatore d’occidente. — Marcellino conquista la Sardegna, ed Eraclio Tripoli — Pugna navale. — Generosa morte di Giovanni.

I. A tanta arroganza de’ Vandali sdegnatosi altamente l’imperatore bizantino deliberò guerreggiarli da terra con un esercito forte, giusta il grido comune, di cento mila combattenti, e da mare con immenso navilio congregato da tutto l’oriente; si profuse inoltre molto danaro ad arredare marinai e soldati, in causa della grande lontananza de’ barbari contro cui eran diretti, non essendo costati meno di trecento aurei gli apprestamenti di quella spedizione; ed, a soqquadrare il