Pagina:Opere di Raimondo Montecuccoli.djvu/35

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data l’avea l’ordine eterno della Providenza, e la superior tutela della Cristianità? La storia narrerà per qual modo con sì tenui forze,che ancor più tenui divennero, tenesse fronte a tanto nimico l’intero tratto di una campagna, e la verità, non dubito, prenderà faccia di favola e di esaggerazione. Narrerà come lasciando che i Barbari spaziassero per ampio paese, ei le anguste forze in angusto Territorio restrinse; come accampò, dove né per moltitudine poteva circondarsi, né per alcuna parte venire esplorato, dove come a cenno li riferiva a Città forti e munite, e per navi signoreggiando il Danubio, non potevansi al Campo proibire i sussidj e le vittovaglie. Narrerà la storia minutamente dove di ogni minuta azione grandissima era la utilità, com’egli, facendo fronte alle ripe de’ fiumi, acquistò tempo, indugiandone i passaggi, e come finalmente egli intrattenne il Turco lentissimo in un assedio, in fino a che la rigida stagione lo ritraesse ai quartieri, e all’ozio inoperoso del Verno. Nel qual tratto di riposo ebbero le Armi Cesaree tempo e spazio di ristorarsi, e alla imminente ruina dell’Austria non mancò di sussidj la Francia e l’Allemagna27. Già il Raab angusto fiume è il sol limite che separi le due Nazioni, e tutto lo sforzo e il furore di quella lunga guerra, e gli animi e l’attenzione dell’Asia e dell’Europa, i timori, le speranze, la libertà, la gloria di Cristianità sono ridotti a quel varco, utilissimo a’ Turchi se lo tragittino, fatale a’ Cesarei se nol difendano. Fida il Visir nella moltitudine e nel barbarico lusso delle artiglierie, e de’ cavalli, fidano i Cristiani nella fermezza, e nell’ordine. Le prime lor linee son munite delle picche, le estreme de’ moschetti, mescolamento di arme opportunissimo, aprendo quelle la via coll’urto, queste sgombrandola col fuoco. Riempiono il centro le genti nuove e colletizie dell’Imperio, e le ale, luoghi da non iscompigliarsi impunemente, son tenute da’ Veterani. Son prima gli Ottomani ad assalire: condotti dal Visir varcano il Fiume, si gittan sul centro de’ Cesarei, e il centro si rompe, si disordina. Vince il Condottiero il panico timore nato fra’ suoi di quel primo assalto,