Pagina:Opere di Raimondo Montecuccoli (1821).djvu/100

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somma dell’impero si ritrova sempre in un solo, perchè troppo nociva si è al pubblico la moltitudine de’ comandanti, non meno che la copia de’ medici all’infermo1.

Il titolo nudo però di carica senza l’esercizio non viene in considerazione.

Qualunque volta ritrovasi insieme unita la soldatesca cesarea, e quella d’altri potentati, osservasi quest’ordine, che in carica uguale gli ufficiali di Cesare precedono sempre senza riguardo d’anzianità, ma in carica disuguale il maggiore all’inferiore comanda; così nelle battaglie e negli assedii l’ala destra è de’ Cesarei, e nelle marcie appartiene loro per la prima volta la vanguardia.

XII. Le qualità richieste ne’ generali, in qual più in qual meno, a proporzione del carico che di grado in grado ei sostengono, sono naturali o acquistate.

Sono naturali,

1.º Il genio marziale, ed il temperamento sano, robusto, di estremità grandi2, e ripieno di sangue spiritoso, onde ne risultano l’intrepidezza nel pericolo, il decoro nella presenza, e l’infaticabilità nel negozio.
  1. Entia nolunt male gubernari: non bonum multorum principatus: unus princeps esto. ARISTOT. Metaphys. lib. XIV. M. La sentenza è d’Omero.
  2. Certandi virtus constat ex magnitudine, et robore, et velocitate. Aristot. Rhet. lib. I. Signa fortis..... extrema corporis fortia et magna. Aristot. Physiognom. c. 3. M. L’Autore desunse queste qualità dalla scuola Aristotelica regnante a’ suoi tempi; e nel libro d’Aristotele citato in secondo luogo dal Montecuccoli, si paragona sovente il leone all’uomo, e principalmente nelle estremità delle membra.