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PREFAZIONE

DELL’AUTORE






La virtù innata del senso apprendendo gli oggetti, ne lascia impresse nella memoria le specie. Da più memorie tra loro paragonate nasce l’esperienza, e da più esperienze una cotal ragione universale si estrae, che è delle scienze e delle arti il principio. Onde, siccome la pratica delle specie di più singolari, così la teorica dalle regole generali ciò che fare si debba quì e di presente discorre e giudica. Quella senza questa è meno soggetta all’errore1; questa senza quella assai più oltre s’estende, e fino nella conoscenza dell’universale, e delle cagioni s’interna. L’una senza l’altra è manchevole, e col solo accoppiarle2 insieme amendue, la perfezione

  1. Quin imo videmus expertos magis id, quod intendunt, consequi, quam illos qui rationem absque experientia tenent..... Nihilominus scire et cognoscere magis arti quam experientiae arbitramur inesse..... eo quod sapientia propter scientiam magis omnes sequitur....; experti enim sciunt quidem quod est, caussam autem nesciunt, illi vero propter quid et caussam cognoscunt. Aristot. Metaphys. lib. i. M.
  2. Ei, qui..... ad res percipiendas idoneus effici velit, ad universale sit progrediendum....: verumtamen non parum usus et exercitatio videntur valere. Aristot. Ethicon, ad Nicom. l. x. M.