Pagina:Opere di Raimondo Montecuccoli (1821).djvu/91

Da Wikisource.

71

Attesochè, facendo essi d’ogni erba fascio, raccogliendo i rumori delle piazze, ed infilzando gazzette1, gareggiarono a saltar de’ primi sul palco, poco o nulla curando o esaminando la verità delle cose2, e la sussistenza de’ rapporti3; ma senza sapere che si dicessero, senz’arte, senza informazione4, e senza vocazione alcuna legittima, riempirono di sogni i loro fogli, abusandosi del tempo e della pazienza delle genti, che, fuorché il titolo d’istoria, null'altro di tale, non più che la scimia d’Esopo5 sotto alla maschera, per entro vi ritrovarono. Misera Istoria che costoro disfacciatamente profanare non si vergognano, mentre che lo scriverla non s’appartiene a ciarlatani, né a persone volgari6! E come possono mai uomicciuoli privati giudicare delle cose di stato7? Chi non mai vide eserciti, delle militari! Chi non fu mai in corte,

  1. Historia est rerum, publice gestarum ex fide narratio ..... Scilicet ut figmenta omnia, et fabellae ex ingenio adinventae excludantur. PONT. ad Flor. M.
  2. Historici, ne mendaces dicam, poëtici. BUSS. Hist. franc, lib. IV. M.
  3. Il sapere la verità de'successi, le risoluzioni importanti, e segrete, le disposizioni, e le circostanze, non è mestiere dozzinale. MASCARDI Arte istor. M.
  4. Veritas pluribus modis infracta; primum inscitia reipublicae, ut alienae; mox libidine adsentandi, aut rursus odio adversus dominantes. TAC. Hist. lib. I. M.
    Sed ille egregius historiarum scriptor hujus cladis historiam ita scripsit, ut me pudeat eum ita imprudenter rem sibi ignotam in vulgus prodere ausum fuisse. SAMBUC. de reb. hung., in append. M.
  5. Accenna la favola della volpe e della maschera.
  6. De iis vero quemquam dicere, quorum ignarus es, stulti ac rudis ingenii proprium est. ARISTOT. Rhet. lib. II., traduzione del Majoragio citata dal Mascardi. M.
  7. Lo scrivere l’istoria ..... da varie nazioni fu imposto ad uomini grandi; fra gli Ebrei a Mosè, a Giosuè, ai Profeti, a’Sacerdoti; fra gli Egizii al collegio de’ Sacerdoti; fra’ Persiani forse fu scritta da’Magi....; Presso i Romani il Pontefice la scriveva; fra i Cristiani gli Evangelisti, poscia i Protonotarii; in Venezia un Senatore. MASC. Arte istor. cap. II, proem. M.
    Rex autem, quod gestum erat, scripsit in commentariis. ESTH. c. XII. M.
    Nulla, quae non didicit pingere, potest bene judicare quid sit bene pictum a plumario, vel textore in pulvinaribus. VARRO de lib. educ. ap. Nonnium. M.