Pagina:Ordini di cavalcare (1571).djvu/190

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mterl; usundlpli trasuuragine nel mlndarli, nelpasuerli, nel ricrearli, egouer-narli, clmesi deue.T^e marauiglia è poi, sie, clsi facendo, di qual si ulglia gran razza pochiplledri buoni essa traggono. Ponga adunque molta cura chiunque di far bella razza desidera di hauergiumente}esealloni attissimi allageneratil-ne, e clncettilne; & indi ingluernarli} & usarlitemperatamente, non mancando lor di quanto necessario si stima alla lor clnseruatilne. Molto (iudil in ciò impie ganogli Spagnuoli; tra’ quali alcun nln tien razza, che nln ne dia conto a Caual Uerissepra ciò ordinatane si ammetteo StaUlne, lgiumenta, che da cossero prima approdata nonsia; nesi da a persuna di razzà caricl, che fedele, et intendente nln sia giudicata. Quinci nasic e, c hanno gli Spagnuoli eccellenti palasireni, e destrieri, e per attendere alla militia, eper darsi piacerese come altrlue, per la negligen-za} & qui massam amente in Italia} pochi caualli suno di pregio }e molti buoni per uetture} e per uiliessarcitij. Et come essar può altrimenti ? poi che} se alcuna uolta da’bulni padrigeneranlse tristi figliuoli; quasi necessariamente sioglilnona sicer tristi da’tristi.

Della monta a mano.

D v e fu da nliflpradette essar le maniere delle giumente; e due altresì dicia ml essar le maniere del coprirle: l’una libera, di cui habbiam parlato a sufficien-za; e l’altra manuale, o a mano, di cui hora dij'correremo. Per tanto aunertirassa di ridurle giumente in una mandra, o cortil murato ; e quiuipoi intrometter lo seallone, menato a man per II capezzone flpranlminatl, & nel mldl, che da noi fu già ricordato .Et , clme che si faglia in questa monta e legare , e sicior le giumen te: per essar nondimeno in un sciolto uie maggiore il diletto, che in un legato, io consiglierei a lasiciarle libere, acciò che di llr ciajcuna a quello stallonsi unissi, che piu gli piacessa .Et cose fatto mldl lssaruerassa , fin che le giumente sian piene, .Auuertiseosi appressa, qual stallone cln qual giumenta si meseoli, acciò che de’fi gli poi nati si conoscano ipadri, e se uegga lapersuttìlne, l mperfettwn loro, per supere un’altra uolta usiarli, o lasiciarli. E sia buono ancora, se della giumenta sia maggior lo stallone , al luogo del loro coito cauare il terreno tanto, ch’egli agiata mente possa mescolasse cln lei.conciosia chesse minore, l maggiore è l’uno dell’al-tro, perll suuer chio trau aglio infiammasi il seme e si debilita assai , e fclcca fpesto iu uanl, ese tormentano gli animali. Et, poi che a bisogni humani fon necessarij caualli di diuerfestature, guarderasti, che, essando il padre principio, della genera tione, e la madre la materia concipiente, grandi, e ben formati fempre siano i cor sieri, dessenati alle razze: da quali, fecondo la minore , l maggilrstatura delle gin mente, con lequalisi mescole)-anno, trarrai corsieri, cauallotti, eginetti.dlue che, picei ll i, e poco forti essando glistalllni, gcneranl figliuoli, uili, deboli, e piccioli, o nelle partisorlplrtionati, cln distruttion delle razze, nò atti alsieruigil dell’huc