Pagina:Oriani - Fino a Dogali.djvu/247

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peratore. Allora la Francia colla sanguinosa repressione di Genova risorgeva in potenza, e Massimiliano naturalmente suo rivale era una testa così bizzarra da pretendere qualche volta di farsi persino papa; ma la Dieta, lesinandogli uomini e danari, gli impediva anche quelle imprese che sembrava consentirgli.

Massimiliano aveva chiesto a Firenze in nome dell'impero 500,000 fiorini. I Fiorentini che non potevano pagare così grossa somma, temevano di negarla, e non avrebbero osato concederla per non perdere l'amicizia francese.

Si pensò a mandare ambasciatori a Massimiliano, ma parve finezza farli precedere da qualcuno che saggiasse il terreno. Il Soderini nominò Machiavelli; ma questi era un subalterno. L'orgoglio fiorentino protestò; fu mandato il Vettori. Il Macchiavelli non era dunque arrivato, dopo parecchi anni di ufficio, questi che doveva passare ai posteri per il più furbo dei politici, a conquistare in Firenze nemmeno l'importanza di un Vettori, volgare letterato e politicante, che solo la sua amicizia con lui ha salvato dall'oblio.

Finalmente dopo molto armeggio il Soderini, che lo proteggeva, riuscì a mandarlo al Vettori come corriere apportatore di uno schema di accordo coll'imperatore, che il Vettori solamente doveva giudicare