Pagina:Osio - La spedizione inglese in Abissinia, Firenze, Civelli, 1869.pdf/29

Da Wikisource.

gran numero di cholqual. La marcia dura quattro ore: nessuna traccia di strada militare, ma solo un sentiero battuto dagl’indigeni, difficile anche per le bestie da soma.

14 febbraio. — Poco dopo Don-Gollo, sempre procedendo nella direzione verso mezzogiorno, cessano le colline e ricomincia la serie dei grandi bacini di pianura leggermente ondulata. — Un sentiero, che parte da Don-Gollo, conduce attraverso quei bacini nella valle dell’Agùla, proprio dirimpetto alle rovine dell’antico villaggio dello stesso nome.

La valle è assai spaziosa ed il terreno, al pari di quello che lo precede, è tutto scoperto ed arido.

15 febbrajo. — Subito dopo Agùla, cominciano a riapparire le tracce dei lavori dei Sappers and Miners: una buona strada mulattiera conduce dalla valle dell’Agùla in altre valli dello stesso aspetto, e disposte parallelamente ad essa; dopo tre ore di marcia, si giunge a Mai-Makda, quinta tappa tra Addi-Gherat e Antalo. Nessuna traccia di abitazioni lungo la strada, e pochissima acqua.

16 febbrajo. — Continua sempre lo stesso terreno, ma le ondulazioni sono più accentuate; dopo tre ore di marcia, si scende nella valle del torrente Gambela, dirimpetto al villaggio di Dollo.

19 febbrajo. — Dopo due giorni di riposo, oggi ci mettiamo in moto per Hay-Kallat. Continua sempre lo stesso terreno a larghe ondulazioni, arso e intieramente privo di alberi; nessuna traccia di abitazioni lungo la strada, e pochissima acqua.

20 febbrajo. — Un’altra piccola marcia ci porta finalmente a Boyah, a 8 chil. S. E. da Antalo, in un vasto bacino completamente nudo di alberi, la cui monotonia non è interrotta, che da qualche raro villaggio e da numerosi mucchi di ruine.

22 febbrajo. — Gli indigeni sono qui, a quanto pare, un po’ meno miserabili dei loro confratelli che abbiamo trovato per i primi.