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16 OSSERVAZ. INT. ALLE VIPERE

ferite, le attossicasse, e dopo molte esperienze in molti galletti, e piccioni, e da me privatamente, in un coniglio, in un’agnello, ed in una lepre, fu conosciuto, che non avea possanza di far loro alcun male, si come non ha virtù di fare alcun bene, ne di portar giovamento posto su i morsi della Vipera, che che in contrario si dica Baldo Angelo Abati nel capitolo quinto, e nel settimo, e lo Scrodero nella sua Farmacopea.

Nel fondo poi di quelle due guaine in cui si tien riposti i suoi denti la Vipera, stagna un cert’umore di colore, e di sapore somigliantissimo all’olio delle mandorle dolci, e questo è creduto, come di sopra ho scritto esser’ a quelle tramandato per alcuni sottilissimi canaletti della vescicaFonte/commento: Pagina:Osservazioni intorno alle vipere.djvu/93 del fiele. Cosa certa è, e da me molte volte osservata, che quando la Vipera sguaina i denti, e s’avventa a mordere, viene a schizzar per necessità su la ferita questo giallo liquore, non già perchè si rompano le guaine, come è stato creduto dal Mercuriale, dal Grevino, e da altri, che inventarono certe vesciche non