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82 OSSERVAZ. INT. ALLE VIPERE

rì lo Scorpione, perche molte volte ho durato sei giorni continui a fare ogni mattina sputare addosso ad alcuni Scorpioni da uomini digiuni, ed assetati, e gli Scorpioni non son mai morti; Muoiono bene infallibilmente in capo ad un terzo d’ora, se a ciascheduno di quelli si metta sopra la groppa tre o quattro gocciole d’olio di uliva; per lo che, se mi maravigliai di Galeno, molto più maravigliomi d’Alberto Magno, che nel libro de gli animali racconta d’aver immerso in un fiasco d’olio uno Scorpione, il quale visse lo spazio di ventun giorno movendosi, ed aggirandosi nel fondo di quell’olio. In un simil vaso poco men, che pieno d’olio io rinchiusi una Vipera, che vi galleggiò viva sessant’ore, ma vinta alla fine dalla stanchezza, si abbandonò a poco, a poco morta nel fondo del vaso, ed avanti, che morisse sforzavasi con tutta la natural possibilità di tenere per lo meno l’estrema parte del muso fuor di quel liquore, e se tal volta le riusciva cavarne fuora il capo, spalancava quanto più poteva la bocca, per ripigliar quell’aria, che sott’all’olio era a lei