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due sotto alla superficie della terra, e cagionano incalcolabili danni.
„Si lavori da tutti e dappertutto a far diritte, e piane quanto più si può, e a rendere uguali, e solide le strade comunali e consortali.
„Queste opere si possono eseguire sul principio e sulla fine della stagione, val a dire nel novembre, e, dove non si coltivano viti, nel marzo. Quando la neve e ’l ghiaccio impediscono il lavorare, meglio che partirsi dalla patria sarebbe procurarsi guadagno coll’esercizio di qualche arte o mestiere che presto s’impara, occupando in questo anche le femmine.
„E giorni di riposo non ne indica egli mai, dirà qualcuno, cotesto Calendario? Nelle stagioni di gran travaglio avete i giorni piovosi e di festa, e nell’inverno, oltre ai dì festivi, le lunghe notti. Ma notate che il Calendario parla di riposo, e non di ozio, e di stravizzi.„
E qui finisce il Calendario, o Almanaco, perpetuo trentino. Il quale, benchè sia tutto fondato sulla ragione, piacerà forse poco alla gente assuefatta a pascersi delle fole dell’ignoranza o dell’impostura, ed a promettersi il bene da cose che nol possono dare. Si dirà che ciò ch’è insegnato da questo Calendario si sa e si fa da tutti, e ch’era inutile il farlo stampare. Ma io ho voluto che sia