Pagina:Osservazioni sullo stato attuale dell'Italia.djvu/58

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tro tutti quelli che per ricchezze e per natali stanno in una sfera più elevata, e godono piaceri ad esso inaccessibili. — I suoi scritti, che il Mazzini seppe spargere fra le plebi, contenevano poche idee, ma chiare, ed espresse con enfasi e calore. — Lo stile n’era talvolta ampolloso e poetico, troppo poetico per essere pienamente inteso dai suoi lettori; ma vi è un linguaggio che anche imperfettamente inteso possiede direi quasi un magico potere, e si fa accettare da uditori già accesi di entusiasmo. — Codesto linguaggio è cosparso di parole, il cui suono basta a svegliare le appassionate simpatie del popolo; e questo linguaggio era quello di Mazzini. — Egli parlava al popolo ch’ei chiamava gli oppressi; sebbene a quel tempo le classi popolari fossero quelle appunto sulle quali pesava meno ruvidamente l’oppressione straniera. — Egli parlava altresì ai giovani, agli ambiziosi, accertandoli che mediante un solo atto di coraggio o di audacia potevano acquistar fama, autorità, ed emergere dalla folla agli onori ed al potere; condannava tutto il passato, e chi al passato apparteneva o il passato studiava. — Egli chiamava la prudenza viltà, la moderazione debolezza. — Il titolo di Re costituiva un tiranno, e la sola forma di governo che convenisse ad un popolo degno della libertà era la repubblica. — Le imposte erano un furto legale mediante il quale si empivano le tasche dei re e dei cortigiani, alle spese e colla rovina dei popoli. — I nobili erano altrettanti piccioli tiranni, servilmente divoti al Sovrano, ed erano oltrecciò ridicoli, ignoranti, boriosi, deboli di corpo e crudeli. — E così mischiando e confondendo quelle cose e quelli uomini che il popolo abborriva, con quelle altre cose e quelli altri uomini su di cui voleva egli rivolgere lo sdegno e l’avversione popolare, faceva un gran fascio di ogni cosa e buona e pessima purchè avesse le radici nel passato. — L’universo secondo il Mazzini di quel tempo aveva sempre camminato per empie vie, progredendo di iniquità in iniquità. — Nel 89 e nel 93 dello scorso secolo, la nazione francese erasi ribellata contro l’universo e lo aveva vinto, dando per la prima volta alla umana famiglia insegnamenti ed esempi salutari e conformi alla giustizia ed alla verità. — Seguire le orme dei rivoluzionarii francesi era d’ora in poi il solo dovere che avessero i popoli.

Mazzini al suo primo apparire cercava di farsi un alleato di Dio; ma il suo Dio era quello dei rivoluzionarii francesi, e non quello