Vieni meco a trovar; lo schiavo nostro
Che mai detto cortese a noi non volge.
miranda.
Un mal ceffo è colui. La sua presenza,
Padre mio, mi ributta.
prospero.
E pur n’è d’uopo
Tenercelo qual è. Ci guarda il foco.
Ci raccoglie la legna, e buoni uffici
Ne presta. ― Schiavo, Caliban, rispondi!
Fango schifoso, dove sei?
calibano.
(fra le scene).
T’ho messa
Legna al foco a bastanza.
prospero.
Esci, ti dico!
Qui v’han per le tue braccia altre faccende.
Spicciati, tartaruga! Oh che! non vieni?
(Apparisce Ariele in figura di ninfa marina.)
Bellissima apparenza, o grazïoso
Mio spiritello! Accostati! parlarti
Debbo all’orecchio.
ariele.
Obbedirò, Signore
(Parte.)
prospero.
Sbuca, sbuca una volta, avvelenato
Serpe! Tu dal dimon nel ventre infame
Della strega tua madre ingenerato!