Pagina:Otello - La tempesta - Arminio e Dorotea, Maffei, 1869.djvu/345

Da Wikisource.

atto terzo. - sc.ii. 331

Da quella dolce visïon, mi sento
Gli occhi pieni di lagrime per voglia
Di risognar.

                       stefano.
                   Sarà come un Bengodi
Questo regno per me; voci e stromenti
Sempre a macca.

                       calibano.
                         Ma pria levar di mezzo
Prospero t’è mestier.

                       stefano.
                               Cura, pensiero
Non te ne dar.

                       trinculo.
                          La musica si scosta.
Seguiamla, e poscia al nostro affar. Precedi,
Mostro, e noi verrem dietro. Una gran voglia
Ben avrei di veder quel pifferista!
Lo ascolto ancora pifferar. ― Non vieni,
Stefano? Io m’incammino.
                        (Partono)