Pagina:Otello - La tempesta - Arminio e Dorotea, Maffei, 1869.djvu/363

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atto quarto. - sc.i. 349

Giorni al talamo loro avventurati.
Che sia di egregi figli
Fecondo, ed ogni figlio a lor somigli.
                        (Canto.)

                       giunone.
Onori, ricchezze,
Durabili, intere; crescenti dolcezze
Faran ciascun’ora
Del vostro connubio serena, felice.
A voi lo predice
Del nume supremo la moglie, la suora.

                       cerere.
Su voi la terra con larga mano
Versi la piena de’ suoi tesori.
V’allegri l’orto d’eterni fiori;
L’aja di grano,
D’uva i vigneti
Vi faccia lieti;
E sotto il carco
Di ricche frutta
Arbusti e rami vi pieghi in arco.
La primavera vi sia compagna
Pur quando i cari mesi dell’anno
Da voi sen vanno;
Pur quando tutta
Langue, si spoglia, muor la campagna.
E sempre ignoto
Nome vi sia
L’inopia trista, la carestia.
Cerere manda per voi tal voto.