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22 parte prima

gente sulla scala della civiltà, e gli Indiani in tutto il mondo. E a proposito del guarany, anticipandomi su quanto ho intenzione di dirvene in altra occasione, con altri idiomi indiani, a sentirlo pronunziare sul principio pare una musica, tanto è cadenzato, e pare quasi una scanditura di versi latini, ma poi vi riesce monotono e perciò vi stanca. E non solamente lo pronunziano così nel Paraguay, ma ancora nelle Missioni argentine, come l’ho udito anche io là, e tal cadenza o ritmo è interamente proprio alla lingua, che per raggiungerla soffre una infinità di variazioni, che ce la rendono difficilissima ad apprendere.

Se vi tratteneste la notte in Humaità, rimarreste attratti da un chiaror di luci, che abbarbaglia in mezzo della profonda oscurità universale, e da uno strimpellar di suoni, che contrasta coll’abbaiar dei tanti cani che sbucano minacciosi da tutte le parti al vostro appressarvi. Il chiarore e lo strimpellio scaturiscono da un capannone che porta in lettere cubitali l’iscrizione permanente: Baile, almacen, restaurant de la marina, sala de billar y cafè; e invitano il pubblico nazionale e straniero a profittare tutte le notti del programma dalla lunga diceria.

E li trovate: di fuori donne del Paraguay imbacuccate nel loro tipoy, armata la bocca dell’indispensabile sigaraccio sfogliato, accoccolate intorno alle ceste rischiarate da un lanternino a mano, vendendo caña, tabacco, chipas, aranci, dolci di mani con miele, sigari e che so io. Nel di dentro trovate una filza di señoras e di caballeros di tutte le gradazioni di colore e di costumi; dal bianco scandinavo all’indigeno color di rame e al negro africano; dal soprabito nero al poncho; dal criotto alla camiciola del marinaro; dalle gambe con stivaloni, ai piedi scalzi. In questo luogo assistete alla quadriglia francese, al valzer con lo scoscio milanese, al gato e alla zamba nazionali, e vedete i ballerini, sempre col cappello in testa, ora stretti stretti correre la sala dimenandosi, sciancandosi, grondando sudore da tutte le parti; ora, tutti composti, agitarsi reciproca-