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da corrientes alla frontiera 49


Ciascuna nazione indiana ha il proprio territorio e si batte per un palmo di terra come noi: ed anche tra le tribù d’una medesima nazione è assegnata la rispettiva zona, che non possono oltrepassare senza dar motivo a guerre. Queste guerre sono frequentissime per i motivi accennati e per lo spirito di predare che li domina, per il quale tutte le volte in cui sanno, che una tribù si è arricchita d’un modo o d’un altro di animali e di oggetti, cercano con una sorpresa di spogliarnela. Ne conseguono morti e feriti e prigionieri, che son causa di guerre ulteriori, che se le fanno senza dichiararsele; peraltro hanno reciprocamente molte spie.

La fortuna da molto tempo favorisce i Toba, i quali occupano i terreni migliori, cioè quelli in riva al Paranà e al Paraguay, per un sessanta leghe dentro terra e per centinaia lungo i detti fiumi, e che con il commercio clandestino con Corrientes e la Repubblica del Paraguay si sono muniti di alcune armi da fuoco. Oltrechè, per essere i più lontani dal cerchio, che si va sempre più stringendo, della frontiera cristiana, ricevono il notevole contingente dei banditi, di cui ho detto sopra. È così che i Villela e i Ciulupi si sono mescolati con essi, e che lo stesso van facendo i Mocoviti, che vivevano al Sud-Ovest in contatto della frontiera di Santa Fè e di Santiago, e che inoltre hanno molto consimile la lingua, in cui ho trovato moltissime parole identiche. Lo stesso va accadendo ai Mattacchi, che toccano all’Ovest la frontiera di Salta e all’Est quella dei Toba, cosicchè stretti da due nemici si sono alleati coi Toba quelli più all’Est (e noi eravamo tra costoro) e con i Cristiani quelli all’Ovest, e si combattono tra di loro. Nondimeno conservano ancora la lingua comune di cui sono gelosissimi, benchè però la parlino rispettivamente con alcune differenze di dialetto. Così, per esempio, i Mattacchi dell’Est usano quasi sempre il chiá e il tzá, dove quelli dell’Ovest usano il ciá, benchè poi anche in una medesima tribù usino senza difficoltà qualunque delle dette dizioni: e così del

1.—Pelleschi. Otto mesi ecc.