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332 sulla rete

Prospero, si presenta l’impegno della costruzione di un ponte alto e robusto, e della formazione delle sue rampe di accompagno le quali esigeranno un terrapieno non indifferente, ed un riempimento non poco esteso per svilupparle convenientemente, essendochè gli argini del Reno per lungo tratto al disopra e al disotto di S. Prospero sono alti sopra gli addiacenti piani di campagna i più depressi di suolo metri 12, circostanza la quale esporrà la Strada Ferrata per S. Giorgio e Poggio Renatico ai pericoli, e ai danni di innondazione non brevi, alle ruine delle acque disertate dall’alveo nei casi non tanto rari di rotture d’argine del Fiume. Per tutta la sua estensione la linea di S. Giorgio non incontra nè accosta Opifici Idraulici, nè stabilimenti di industria, non avendo che a qualche distanza gli Opifici e la Fonderia del ferro di Castel Maggiore, Chilometri 10 da Bologna.

25.° La Ferrovia per Cento e S. Giovanni in Persiceto si potrà tracciare e condurre sopra di un suolo stabile, e più elevato di quello della linea Polmayer, meno soggetto alle innondazioni per rottura d’argine, seguendo presso a poco l’andamento dell’antico Reno da Ferrara per Mirabello, e Sant’Agostino sino alla Panfilia, continuando quindi la Ferrovia fra il Reno vivo, ed il Canal di Cento sempre alla sinistra del fiume, ed a contatto della Città di Cento stesso, procedendo in appresso in poca distanza dal Canale di S. Giovanni in Persiceto e sino a questa nuova città, da cui alla Samoggia, sorpassata la quale mediante un ponte si potrà continuare per la traccia del Torrente Lavino sino a sboccare nella Strada Centrale d’Italia alla prima sua stazione di ponente da Bologna, centro comune delle Ferrovie che si sono indicate.

26.° La Ferrata per Cento, e S. Giovanni in Persiceto percorrerà una zona più popolata di quella per S. Giorgio, e Poggio Renatico, rimanendo in essa compresi gli abitanti della Città di Cento, e di quella di San Giovanni in Persiceto colle loro rispettive cerchie. Non richiede manufatti d’importanza tranne il Ponte sul Torrente Samoggia, la di cui sezione può dirsi un terzo di quella del Reno, e rimarrà