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DI PLINIO A TRAJANO. | 19 |
spontaneamente; un popolo ricondotto a costumi, a splendore, a virtù, a libertà; assegneranno al ristauratore di essa, e al distruttore della propria tirannide, il primo luogo, non che fra i principi, ma fra gli uomini tutti i più liberi, i più virtuosi, i più magnanimi. Di Cesare non parlo; maturo era allora il nostro servire, e dovendo pur Roma per poco tempo esser serva, nol potea con minore infamia, che a Cesare. Degno era forse Pompeo di difenderla, se tenuto il mondo intero non avesse in un dubbio niente per lui onorevole, qual cosa anteponesse egli, la repubblica, o se stesso.
La trista successione poscia di principi tali, che i non furibondi chiamaronsi buoni, andò struggendo il libero e maschio pensare; i virtuosi fatti, e la memoria perfino di essi in-