Pagina:Panzini - Diario sentimentale della guerra, 1923.djvu/215

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di Alfredo Panzini 209


col sacramento. Parli così con me, ma non con gli altri. Lei parla italiano a chi parla papuasiano. Per lei esistono i valori morali, umani, come li vuol chiamare, ma per gli altri non esistono che i valori commerciali; i valori di horsa, di banca, i trattati di commercio. Costoro sono i papuasiani. Conosce lei il dietro-scena dei giornali a, b, c? Conosce lei massoneria verde, verdolina, verderosa? A scelta come per le stoffe. Conosce il gioco parlamentare del bene inseparabile della patria con gli interessi dell’amico, dell’amica, dell’amico dell’amica? Anche costoro sono papuasiani. Conosce il gran patriotta, on. X***, che voleva andare a Quarto, ma rimase a casa per non far dispia[cere all’on. Giolitti? Crede lei che gli Stati Uniti dichiarino guerra alla Germania per la causa dell’umanità?»

Arrossisco. Il giovin signore (fu già mio scolaro) ha tutti i capelli d’un bel nero corvino.

Ah, vita mia, inutilmente spesa!

Dice: — Mi permette di offrirle un caffè?

Andiamo. Davanti a noi cammina un’imagine nauseabonda : un uomo deforme, nanerello, con le gambe arcuate che pare el Marchionn di gamb avert. Con lui è il figliuolo, nanerello, deforme, arcuato. Quel miserabile non doveva procreare! Mi specchio in quell’uomo.

Forse anch’io sono un deforme.