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22 Dicembre,
Alla trattoria. Un giovanotto milanese — pare persona rotta alla vita ed alle faccende — è ai> rivato ora di Germania. V’era al principio della guerra, ed ha viva Timpressione del treno blindato e le rivoltelle puntate alla prima stazione del Lussemburgo: «Noi dobbiamo passare».
Ora racconta cose orrende. È stanco dal viaggio; ma ogni tanto si leva dal suo tavolo, viene a noi e parla. Parla molto male, ma calmo.
Dei soldati tedeschi del primo periodo, nessuno c’è più. Tre milioni di scomparsi! Es macht nichts. Guai a chi parla. Di otto suoi compagni tedeschi, compagni di foot ball a Carlsruhe, uno solo rimane, gravemente ferito.
La sua padrona di casa ha perduto il marito: Es macht nichts . Una madre ha perduto cinque figli: Es macht nichts .
Un mio collega, uomo cinquantenne, devoto a Dio, a sè, alla pace, agli ossi buchi, ode: sospende la ricerca del midollo nelFosso buco, inarca le ciglie.
Il giovane continua:
... gli hótels immensi di Baden-Baden, trasformati in ospedali: umanità recisa, mutilata,