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Pagina:Panzini - Dizionario moderno.djvu/455

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Ret — 413 — Rev


Retrodatare: voce del gergo amministrativo: trasportare una data ad un tempo anteriore (retro).

Retroscena: propriamente ciò che si trova od avviene, non sul palco scenico, ma dietro la scena del teatro: quindi per estensione figurata, il lato meno attraente o più attraente — secondo i casi — di un dato affare: le segrete operazioni e maneggi che spiegano il vero perchè di un’azione. Retroscena è neol. comune, tralasciato di solito dai dizionari e traduce bene la parola francese coulisse. V. questa voce.

Retroussé: detto di naso, è il nostro naso all’insù. Ma la voce francese deve alle orecchie della gente mondana aver sapore di più finezza. «E per lunghe ore, specialmente nelle mattinali, quanti bei nasini retroussés, quante pupille, azzurre come il cielo su cui si disegna lo sfondo delle vie Ludovisi, di porta Pinciana, etc.» E sono sempre esempi di scrittori che vanno per la maggiore!

Retrovia: voce del linguaggio militare, usata per lo più al plurale per indicare quelle operazioni, quelle difese, e quelle comunicazioni per le quali l’esercito combattente si trova in contatto sicuro con le basi di rifornimento e di azione.

Rettifica: per rettificazione, V. Revoca.

Retto: e più comunemente recto, dicesi, nel linguaggio dei librai e degli stampatori, la carta del libro numerata da una sola parte, e verso l’altra di dietro senza numero.

Retto (intestino): ultima porzione del condotto intestinale dal colon all’orificio anale.

Rettorica: per nota e facile estensione di questa antica parola ([testo greco] = l’arte del dire), essa vale non solo sfoggio inutile di frasi adorne e sonanti, ma semplicemente chiacchiere, parole senza appoggio nei fatti o nella logica.

Reucliniana: noto attributo dì pronuncia del greco (dal nome dell’umanista Reuchlin, 1455-1522). L’altra pronuncia è detta Erasmiana, da Erasmo: la prima pecca di iotatismo, la seconda di etacismo, dal prevalere dei due suoni vocali i ed e conforme alle due pronuncie; giacchè con quale suono i greci antichi pronunciassero la meravigliosa loro favella, non è proprio certo e conosciuto.

Revanche: V. Rivincita.

Revenant: parola francese, talora usata per vizio in vece di spettro, spirito, fantasma, detti revenants, cioè ritornanti, dalla supposizione volgare che ritornino dall’altro mondo. Es. «Questa leggendaria logorrea di morale, bandiera, sociali giustizie, popolo, che non tocca una sola delle cause dei mali presenti, è ben la fioca voce di un revenant del 48, voce che non ha in nulla l’accento, la vibrazione dei tempi, delle cose, dei bisogni dell’oggi». Così uno scrittore che passa per autorevole ed è, anche lui, salute d’Italia. Si dirà: oggidì più non usa. E allora perchè abboccare con tanta facilità a voci straniere, riconosciute inutili?

Rêverie e réve: voci francesi, abusivamente usate per sogno, fantasia, etc, specie nel parlare signorile e mondano.

Revers: fr., nel linguaggio della moda, i rivolti o mostre dell’abito.

Reversino: V. Reversis.

Reversione: o atavismo o sopravivenza (fr. ingl. ted. reversion, dal lat. re-vertere) in biologia vale: ritorno dopo molte generazioni ed incroci al tipo della specie primitiva: in psicologia: apparizione, per effetto della ereditarietà, di caratteri che erano propri degli antenati o avi e che normalmente sono a pena avvertiti. Di questo fenomeno molto si vale la scuola antropologica criminale italiana (Lombroso, Ferri, Garofalo, etc.)

Reversis o reversi: nome francese di antico giuoco di carte. Il nome, tradotto in reversino, dice in che esso consista, cioè che si fa il contrario che negli altri giuochi: chi fa meno punti, vince. V. il Gelli, op. cit.

Revirement: è voce francese che vale virata di bordo, cioè cambiamento di mura della nave por l’azione delle vele e del timone (V. Virare): nel senso figurato, in fr., vale mutamento, voltafaccia, e anche virar di bordo, o virata di bordo, in senso traslato. Ma revirement in certo linguaggio giornalistico - mondano, puro modo più bello. Solito caso!