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Bàn — 39 — Bar

dato ai governatori militari di certo provincie limitrofe all’Ungheria od alla Turchia: onde Banato la signoria del Ban, e Banati quelle provincio o marche.

Banca: noto questa parola per ricordare che essa è proprio nostra, come nostra, ai tempi antichi, fu la cosa, se non che allora era maschile. Es. Banco di S. Giorgio, Banco di S. Ambrogio e anche oggi dicesi Banco di Napoli, Banco di Sicilia. I francesi presero da noi tale vocabolo, lo mutarono in femmina e tale noi lo ripigliammo.

Bancabile: neologismo di Banca. Si dice bancabile di una cambiale, per significare che ha firme buone e si può scontare presso una banca. Dicono anche piazza bancabile di una cittá ove risieda un Banco di sconto.

Banc à broches: letteralmente: banco a fusi, macchina cioè che serve per avvolgere il filato sui fusi. Locuzione che non esce dal linguaggio della tecnica cotoniera, talora da rozzi meccanici e da tecnici adoperata per semplice sentita a dire.

Bancarotta: voce usata quasi sempre nella locuzione far bancarotta ed è oramai accolta in tutti i dizionari, la Crusca compresa; fr. banqueroute, faire banqueroute. Del resto è strano che i puristi condannino questa parola, quando essa è italiana, e di etimologia italiana la danno i diz. francesi: Da banca = banque et rotto = rompu. Era infatti costume antico e di Firenze, rompere il banco del traffico al banchiere fallito.

Bancarottiere: colui che fa bancarotta, cioè fallimento. Le idee di frode e di errore vi si connettono quasi sempre, fr. banqueroutier.

Banchiera: la commessa che sta e servo al banco.

Banchiglia: traduzione della voce banquise. V. questa parola.

Bandage: si adopera talora questa voce francese di origino tedesca (band =: fascia legame) per indicare la benda, la fascia che tiene fisso un apparecchio chirurgico una medicazione. La parola francese è anche tradotta in bendaggio. La voce bandage talora è anche usata in tedesco in cambio del vocabolo proprio verband.

Bandeau: letteralmente benda, tenia, diadema che cinge i capelli e la fronte, secondo un antichissimo rito. Poi indicò una speciale foggia di pettinatura femminile, per cui i capelli della donna ricadono pudicamente lisci alle tempie, segnando come un angolo su la fronte: bandeaux à la vierge. Nel veneto le contadine usano spesso pettinarsi con le bandine, e sono i capelli tirati lisci da una banda e dall’altra su le tempie.

Banlieue: voce francese che etimologicamente proviene da ban e lieue, vuol dire la lega del bando, luogo circostante alla città sino a cui si estendeva il bando del Signore della terra: poi indicò il contado, le terre circostanti di una grande città, i sobborghi.

Banquise: termine marinaresco francese, dallo scandinavo banke e ice = banco di ghiaccio. Significa un tratto di mare congelato che impedisce la navigazione: fenomeno frequente negli oceani polari.

Banquiste: voce familiare francese, ciarlatano.

Baobab: (Adansonia digitata) albero colossale proprio dell’Africa dei tropici: it. anche in baobabbo.

Bar: in inglese indica una mescita, una liquoreria publica. Anche in Italia ad ogni angolo delle sue città, trovi oggi un bar che insegna nel paese del vino allegro e sano (o che almeno dovrebbe esser tale) l’arte di avvelenarsi con bibite strane. Del resto questo neologismo è internazionale; altrove però usato con più parsimonia che da noi, e solo nelle grandi città e trattandosi di bibite all’inglese o all’americana. Da che può derivare? I dizionari inglesi lo registrano sotto la voce bar, celtica, da cui sbarra in it. e bard in fr. = barella. Di fatto, caratteristica di queste mescite è come un banco chiuso a recinto presso cui gli avventori bevono e dietro sono i camerieri.

Bar: nel giuoco della Palla al calcio così chiamano anche da noi con voce inglese che vuol dire sbarra, l’asta lunga sette metri, posta ad architrave sopra lo due aste verticali della porta di questo giuoco V. Foot-ball.

Barabba: termine dialettale piemontese,