Pagina:Panzini - La Madonna di Mamà.djvu/234

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«Ah Bobby, Bobby: destinato a rimanere Bobby; un essere inùtile, come vi sono tanti inutili Car letti, Tota, Jean!» sospirò Aquilino.

— Oh, come è fatto il greco! — esclamò Bobby rigirando la grammatica che il precettore gli avea messo innanzi. — Ma professore — esclamò poi Bobby — , perchè mi guarda così?

Aquilino si era fissato nel giovinetto , e pensava non al greco, ma, per indurre in sè repugnanza, pensava al viaggio che Bobby aveva fatto nascendo per le oscure, immutabili vie dell’essere, tredici anni fa: Inter faeces et sanguinem natus — diceva per indurre in sè repugnanza. Ma non vi riusciva. Aveva davanti il piedino di donna Bàrbera.

Un piede? Un pezzo anatòmico, una calza, una scarpa.... Come il piede di un parroco.

Vaneggiava.

— No! io non farò. Non è bene! — disse a se stesso. Aveva la sensazione tragica, che un’invisibile fenditura minacciasse su su, sino alla torre di Albraccà, la vecchia casa patrizia. — No, non cederò!

In un pomeriggio grave, fu pregato di passare da donna Bàrbera.