Pagina:Panzini - La cagna nera.djvu/71

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e che sbocconcellava piano piano in biblioteca, il pranzo in ciò che all’oste piaceva di darmi; che io non me ne sarei accorto lo stesso di quello che c’era nel piatto:

La prima intenzione (e il direttore stesso mi vi aveva consigliato) era stata quella di studiare le discipline filologiche e procurarmi poi un titolo accademico; ma a poco a poco la mente divagò dal primo proposito e fu come assorbita dalla solitudine di quella delirante idealità che a me pareva sapienza; da una malinconia stoica ed austera che a me pareva visione di verità.

Anzi quelle quisquilie linguistiche, in cui sino allora io mi era riposato, diventarono povera cosa o per lo meno semplice istrumento a fine più vero e maggiore.

Leggevo i libri dei grandi autori, mi innebbriavo in essi; e mi pareva di essere grande come loro.

Questioni di sistemi filosofici, di negazione o di fede, di scienza o di dogma io non ne faceva, e d’altronde la mia mente poco educata agli studi e poco positiva, sarebbe stata incapace di farne, ma di questa mia insufficienza non solo