Pagina:Panzini - Lepida et tristia.djvu/235

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la seconda disillusione 157


Lui, di fatti, in quel duello, sotto i colpi precisi di lei, finì col trovarsi disorientato. Ma poi parve capire che per vincere non bisognava essere troppo cortese, non scendere nel terreno dell’avversaria, ma costringere l’avversaria a combattere nel proprio terreno: non usare le fini armi di lei, ma usare invece le sue armi poderose.

Il giovane: — Dunque lei, signorina, nega che io sia vero filosofo?

La signorina: — Assolutamente, nego.

Il giovane, assalendo: — Io sono invece filosofo perchè della vita cerco di godere tutto il bello ed il buono che trovo. Esempi: Se qualcuno m’inganna o approfitta di me, non mi arrabbio mai, che tanto non vale. Un’altra volta, penso, non mi ci pigliano più. Amo molto viaggiare, perchè viaggiando non soltanto si impara a vivere, ma si vive una vita più intensa, doppia e tripla, senza spendere del dolore — moneta preziosa — anzi con moltissimo diletto. Viaggiando poi con abbondante danaro, si ha questo inestimabile beneficio che si acquistano tesori di esperienza senza dover per questo lasciare brandelli di anima lungo la via. Per queste ragioni non si meravigli se io sono un adoratore del danaro. Il danaro produce inoltre questo curioso effetto che tutte le persone rivolgono a voi la parte ridente del loro io filosofico; la parte arcigna la rivolgono agli altri. Anche il sole che dovrebbe essere superiore alle ingiustizie di quaggiù, sembra anche lui spedire i suoi più tepidi raggi a coloro che sono ricchi. Ciò è iniquo! Fra le ore più belle della vita metto quelle passate a tavola: veda come sono prosaico! A tavola gode l’animo nell’essere riunito alla famiglia, gode lo stomaco che soddisfa alle sue giuste voglie (seguendo la corsa volubile del pensiero senza lasciare all’avversaria tempo e modo di penetrare nel suo discorso, ma disarmandola con l’impetuosità virile e originale dell’assalto). Voglio studiare legge per entrare