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Il topo di biblioteca 15

Bisognerebbe, quindi, supporre che il topo di cui si ragiona, fosse stato, alla sua volta, morsicato da un gatto già infetto, il che si presenta poco verosimile.

— Ma non è inverosimile, — azzardò timidamente Fulai.

— Non è inverosimile, — confermò il dottorino con una calma esasperante; eppure la calma era fra le virtù più pregiate da Fulai.

— Sì, ma l’origine prima del virus rabbico?... — domandò Fulai; e quelle due parole, virus rabbico, gli davano una pena che non le poteva proferire: si arrestava spaventato davanti a quelle due parole, come davanti ad un abisso.

— Quanto all’origine, — disse il dottorino con un sorriso a labbra sigillate, — lei ne sa più di me: felix qui potuit rerum cognoscere causam, come dice Lucrezio.

La citazione era per triplice verso inesatta, ma a Fulai — quel giorno — non importò niente.

— Quando è così, dottore, io posso essere autorizzato a credere che la rabbia possa svilupparsi negli animali irragionevoli anche sotto l’azione di qualche strazio fisico....

— Se le fa piacere, può anche credere così....

— Piacere...; scusi, anzi mi fa dispiacere: ma siccome non è del tutto irrazionale, dato il