Pagina:Panzini - Santippe.djvu/66

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Come io mi trovai alle prese con Santippe 49

parola gentile, se le vostre mani fossero state capaci di preparare un tranquillo desco con una bella zuppa di ceci con olio e rosmarino, se aveste conservato un poco di nardo per ungere la dolorante anima di vostro marito, egli sarebbe evaso dalla prigione: l’umanità avrebbe avuto un martire di meno, ma anche un infelice di meno!»

E già proferendo queste parole, io mi preparavo a proteggere il mio volto, quando con somma stupefazione non udii alcuna risposta.

Fissai Santippe. Le sue pallide labbra tremavano di un convulso tremore. Disse a pena, disdegnosamente: «Va, va un po’ anche a cercare chi era lui!».