Pagina:Panzini - Viaggio di un povero letterato.djvu/112

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Capìtolo x.


EFFETTI DI SCARICALÀSINO.


Ma non appena la automòbile strombettò, e fuggì via, domandai a me stesso: «Cosa sono venuto a fare a Scaricalàsino?».

Ah, sì, a respirare ària pura.

Avrei voluto riprèndere la automòbile; e andar di lungo in Toscana, ma quel cassettone dell’automòbile era oramai lassù, in vetta a un altro pòggio.

Sì, l’ària a Scaricalàsino era pura; le fontane di Scaricalàsino versàvano lavacri di acque pure; file di buoi e di asinelli baliosi trascinàvano seco il profumo dei presepi. Ma io ero già stanco. Mi dilungai fuori del paese e vidi, per greppi e prati, file di donne, vècchie e fanciulle, che intrecciàvano, col ràpido moto delle mani, trecce di pàglia. Le mani di quelle trecciaiole forse èrano