Pagina:Parabosco, Girolamo – Novellieri minori del Cinquecento, 1912 – BEIC 1887777.djvu/340

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E, se la liberalitá è una virtú lodevole e che tanto splendore suole a chi la fa apportare, certa cosa è che, se in importanti bisogni overo in persone piú care d’ogni altra fia essa adoperata, tanto piú pare che si richieda quanto viene allora ad essere piú convenevole e debita. Or dirai tu che la liberalitá, a questo tempo adoperata per liberare tanti cittadini della patria nostra da durissima e crudel servitú, sia ella soverchia e non debita? E che, se nella persona de’ parenti e di sangue congiunti egli è onesto di usarla, si deggia nella propria patria, a cui la robba, il sangue e la vita siamo debiti, risparmiare? Sosterrò io giamai che della patria mia si dica che quella cittá, che per virtú di guerra e per valore nelle cose si marine come terrestri e d’ogni altra eccellenza tutte le altre ha trappassato e trappassa, di cui la disciplina navale e la gloria durerá a sempiterna memoria di tutti i secoli, sia avara nella libertá de’ suoi piú nobili cittadini; o che per negligenza de’ suoi ministri, i quali alla essecuzione dei loro uffici dovriano essere piú solleciti, corra a pericolo la vita de’ suoi e l’onore publico? Questo non permetterò io mai, anzi con tutte le forze mie attenderò, si come ora e il nome suo appresso tutte le genti nobile e illustre, cosi di procacciare di tempo in tempo che sia la sua fama ampliata; onde, sempre divenendo piú chiara, di quella tutto l’universo risuoni, acciuché questa opinione in ogni luoco sia ferma, che, si come è il popolo ateniese invitto, e ben fondato il suo impero e florida e potentissima la sua cittá, parimente sia la sua maestá reverita e inviolabile la sua fede. Vuoi tu, figliuolo di quella antica Atene, eh’è tua patria, la quale d’ogni maniera di virtú, d’imperio, di gloria piu ch’ogni altra cittá fioriva, l’onore di ciò che gloriosamente s’è acquistato con cosi fatta macchia guastare? Percioché questa fu sempre la sollecitudine e la grandezza d’animo de’ maggiori nostri, che nello imperio suo e nel publico onore tutte le loro spese e le cose private allo splendore e gloria della cittá dedicassero. Non sai forse tu, che membro di questa cittá sei, che noi siamo quegli ateniesi, onde la dottrina, la religione, la giustizia e le leggi hanno avuto la origine, e quinci da per tutte le terre si sono distribuite e disperse; e che della possessione