Pagina:Parabosco, Girolamo – Novellieri minori del Cinquecento, 1912 – BEIC 1887777.djvu/354

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in quella rotta uccisi piú di trentamila scocesi con pochissima perdita de’ suoi, perché la allegrezza di si chiara vittoria fusse con alcuno dolente e infortunato caso mescolata, vi fu per isciagura sotto le mura di Edimburg il capitano morto, gittando quei della terra sopra di lui dalle mura un gran sasso. Onde, avendo poco davanti il re inteso con gran trionfo la vittoria, sopravenne il di seguente la novella della miserabile morte del figliuolo, che uno dipartito dal campo gli rapportava. E, alloraché venne il nunzio per dargli della morte sua aviso, si trovava apunto il re a sedere in tribunale, ove rendeva ad alcuni ragione. Avicinatosi adunque il messaggio a Sua Maestá, le disse che, quando a lei piacesse, voleva di secreto parlarle. Laonde, prestando il re a colui le orecchie, la nova morte intese del figliuolo. E tostoché la novella del messaggiere ebbe udita, da sé Io licenziò, né perciò punto dal tribunale si smosse, ma volle dar prima a coloro, che ragione chiedevano, la audienza, non scorgendosi in lui atto alcuno che segno mostrasse di perturbato animo. Ma, doppo lo essersi egli partito alla ora debita dal tribunale, gli parve convenevole di fare alla reina sapere del figliuolo la morte. Per la qua! cosa, poiché con esso lei si ritrovò, in questa guisa le cominciò a dire: — Madama, noi fermamente crediamo che della vittoria, questi giorni davanti rapportata dei nimici nostri, ne abbiate ricevuto piacere, come colei che delle allegrezze nostre è a parte e a cui dee gradire la essaltazione del regno. Onde è ben dritto che, si come con esso voi le prosperitá si compartono, cosi ancora le avversitá vi si facciano aperte. E, comeché tutte quelle vittorie che si acquistano. quando in sé piú di perdita hanno che di guadagno, quando maggiore il danno apparisce che l’utile, sieno da essere senza dubbio sprezzate; nondimeno, udite che voi averete le ragioni che ci debbono confortare, lascerete l’amaro che affiigere vi potesse, attenendovi al dolce gusto che deve l’animo prendere della vittoria. Ora, per non tenervi piú a lungo, col tardare, sospesa della rea novella che vi si apporta, da che paresse che noi temessimo della vostra prudenza, vi diciamo che è piaciuto a Iddio, doppo che il nostro essercito pose