Pagina:Parabosco, Girolamo – Novellieri minori del Cinquecento, 1912 – BEIC 1887777.djvu/48

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e amicizia d’uno scelerato frate. In questa novella io intendo muover dubbio: se per lo vivere e costumi di essi frati si può conchiudere che sieno que’ tali che molte sciocche persone si danno a credere che sieno, o no. Ma, perché io intendo diffendere una delle parti, chi s’apparecchia d’essere in favor loro, ponga mente a quello che io ne ragionerò: ché poscia nella fine mi potrá rispondere, senza piú interrogarmi della opinione o del parer mio.