Pagina:Parini, Giuseppe – Prose, Vol. I, 1913 – BEIC 1891614.djvu/250

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ultimo la ragione per la quale l’artista deve ancora fare scelta tra la molteplicitá degli oggetti che sarebbero presentati dall’arte. Tutte le anzidette ragioni dipendono dal nostro principio della convenevolezza, secondo il quale si applicano rettamente gli oggetti dell’arte, costituiti o da costituirsi in un tutto giusta gli altri principi dianzi stabiliti, e contro il quale operando, quegli oggetti medesimi, che potrebbono assolutamente piacere, relativamente dispiacciono contro la intenzione dell’arte stessa. Ma. come si è accennato al principio delle presenti lezioni, l’arte alle volte, operando da se sola, cerca unicamente per suo fine il diletto, alle volte si accompagna colle varie occorrenze degli uomini e cerca di produrre piú facilmente l’utile per via del diletto medesimo. Ora l’uomo ragionevole, massimamente ne’ casi determinati, cerca prima l’utile che il piacere, ed ama questo in grazia di quello. Perciò è che, secondo il nostro principio della convenevolezza, dee l’artista in somiglianti casi valersi del diletto soltanto quanto può all’utile conferire. Inoltre l’arte non può nulla produrre senza voler produrre un oggetto determinato. Tutto adunque quel che l’artista fa, dee convenire all’oggetto voluto. Assai volte l’arte non intende di produrre negli uomini qualsivoglia genere di diletto indeterminatamente, ma soltanto una spezie di questo. Però quanto l’artista opera in simile circostanza, debbe a questa tale spezie convenire. Talora l’arte intende di operare piú sopra un tal genere di uomini che sopra un tale altro. Perciò gli oggetti, che entrar debbono nell’opera di quella, vogliono essere adattati a quel tal genere d’uomini. Talora tratta essa un soggetto affatto particolare, talora ha in vista particolari persone, talora l’occasione,, talora il tempo, talora il luogo e simili. Perciò quello, che in ciascuna delle dette circostanze l’artista introduce nel suo lavoro, debb’essere, secondo il principio della convenevolezza, accomodato alle circostanze medesime, affinché ciò, che sarebbe bello in una di esse, non riesca per avventura deforme o spiacevole, adoperato nell’altra. Ora l’arte presenta gli stessi oggetti che sono nella natura,.