Pagina:Parini, Giuseppe – Prose, Vol. II, 1915 – BEIC 1892399.djvu/184

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gottoso. Se io impazzisco, la colpa sará di Vostra Eccellenza. Ma anche la pazzia ha i suoi piaceri, e di questi ancora sarò debitore a lei. Invidio a Vostra Eccellenza il soggiorno della campagna, e invidio Vostra Eccellenza al soggiorno stesso. Qualche volta ci troveremo insiunc Vostra Eccellenza, la campagna ed io. Intanto Ella ne profitti con quella cautela, che meglio possa conservarla a lei ed a’ suoi servidori, fra i quali io mi pregerò sempre d’essere annoverato. Sono, col maggior rispetto, ecc. Milano, 22 aprile 1780. XIX Al ministro plenipotenziario conte Carlo Eirmian. Milano Chiede notizie per tessere Telogio funebre di Maria Teresa. Eccellenza, La Societá patriotica mi ha dato l’onorevolissimo incarico di tessere un elogio alla defunta sovrana, sua gloriosa institutrice. Ma quanto l’incumbenza è sommamente consentanea ai sentimenti del mio cuore, altrettanto è sproporzionata alle facoltá della mia mente. In tale circostanza, da niun altro potrei sperare piú benigni, piú grandi e piú efficaci sussidi che da Vostra Eccellenza. Ardisco adunque di supplicare la singolare umanitá dell’Eccellenza Vostra che voglia aver la degnazione di farmi comunicare quelle cose piú straordinarie intorno alle virtú di una tanta sovrana, che Vostra Eccellenza giudicherá piú opportune, e le quali le debbono spezialmente esser note in grazia delle ben meritate e gloriose relazioni in cui Ella è collocata. Chiedo umilmente perdono delia temeritá mia, e sono, con profondo rispetto, di Vostra Eccellenza, ecc. [Milano], 26 dicembre 1780.