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documenti parlamentari


ziano ad ogni domanda di maggiori indennità per esprepriazione di terreni di loro spettanza, e per cui verte lite, che si dichiara transatta mediante i patti concordati,

Coll’articolo 13 è pattuito il pagamento di una multa di lire mille od altra maggiore pel caso di qualche infrazione alle condizioni cui è vincolata la concessione.

Ad alcuno dei membri dell’ufficio centrale è sembrato, non ostante la convenienza delle pattuite cautele, che la perpetuità della concessione possa, in progresso di tempo, essere d’ostacolo a quei miglioramenti che fossero richiesti dalle nuove esigenze del commercio; e ciò tanto più che la perpetuità è stata condizione voluta dai signori Cambiaso, in vista delle gravi spese che si accingono a sopportare pei nuovi magazzini e loro accessori. A questo proposito sì osservò in prima sembrare assai remoto il caso in cui si debba ampliare la stazione di San Pier d’Arena; e qualora ciò si verificasse e si dovesse, per motivi di pubblica utilità ben dimostrata, occupare nuovi terreni dei signori marchesi Cambiaso oltre quelli stati già sin qui occupati, non può ostare all’eseguimento della legge d’espropriazione per causa di pubblica utilità la perpetua concessione dello sviatoio che ferma l’oggetto della legge in discussione; e d’altra parte l’articolo 10 col quale i fratelli Cambiaso devono prestarsi ad ogni cambiamento che l’amministrazione della via ferrata introducesse nella sua via, e ciò senza diritto ad alcuna indennità, tende a minorare il pericolo di dover sottostare, all’evenienza, al pagamento di vistosi compensi.

Ammessa la convenienza di lasciare affatto all’industria privala lo stabilimento di magazzini di merci, e conseguentemente di presciadere da ogni relativa spesa per parte del Governo, siccome le condizioni concordate fra l’amministrazione delle vie ferrate ed i signori marchesi Cambiaso per la concessione di cui si è fatto cenno sono convenienti, il vostro uffizio centrale vi propone, o signori, l’adozione pura e semplice del progetto di legge in discorso.

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Convenzione coll’ingegnere Orlando per lo scavamento
dei porti dello Stato.

Progetto di legge presenato alla Camera il marzo 1854 dal ministro dei lavori pubblici (Paleocapa).

Signori! — Con legge 8 luglio 1853 essendo stato autorizzato il Ministero dei lavori pubblici a far procedere alla scavazione dei porti dello Stato col mezzo d’una impresa sulle basi dell’elenco di prezzi, e capitolato annesso a quella legge, fu colle solite formalità aperto un pubblico incanto per detta impresa che si tenne presso l’intepdenza generale della divisione di Genova. Onde fosse più facile aver concorrenti all’appalto, i Ministero ebbe cura di farne pubblicare gli avvisi anche dai più accreditati giornali francesi, ed invitò “direttamente alcuni industriali e meccanici di quella nazione a fare offerte.

A malgrado di tali pratiche l’appalto tenutosi il giorno 45 settembre andò deserto di concorrenti. Questo fatto venne attribuito alla circostanza che in paese non vi fossero appaltatori disposti ad assumere una impresa di un genere che, non tanto pel lavoro, quanto per i paiti e per la forma amministrativa dell’appalto, riusciva nuovo; e che d’altronde i prezzi assegnati pelle varie specie di scavi fossero così limitati da non presentare sufficiente allettamento agli industriali stranieri.

A tali circostanze si aggiunsero tosto le difficili condizioni generali di finanza che rendono esitanti gli speculatori ad assumere imprese importanti, e specialmente quando, come quelle di cui è questione, esigono anticipazioni di qualche rilievo.

Veniva quindi rappresentato essere vano il tentare un nuovo esperimento d’asta, a meno che non venissero aumene tati i prezzi per norma d’appalto prestabiliti. Ma a questo partito non sapeva determinarsi il Ministero, il quale aveva dati sufficienti per credere che, quando gli scavi fossero attuati con quella bontà e sufficienza di mezzi d’opera, e con quella regolarità di sistema che egli si proponeva di conseguire, la spesa potesse pur cantenersi dentro quei limiti che da regolari perizie erano stati assegnati,

Il Ministero si disponeva quindi piuttosto ad accogliere una privata offerta fattagli da persona forestiera onorevole e capacissima, la quale, tenuti fermi i prezzi dell’elenco che il Governo non voleva in alcun modo aumentare, domandava però parecchie e non lievi facilitazioni e corrispettivi. E già eransi fissate le basi d’una convenzione, quando le generali circostanze finanziarie rendendo ognor più difficile il trovare capitali da volgere alle imprese industriali, il proponente non si trovò in misura di assumere gli obblighi di quella a cui aveva dianzi aspirato,

Urgeva frattanto sempre più di dar seguito a questa impresa, e per l’imperioso bisogno di attivare la scavazione di più porti, e perchè l’opera di tale scavazione potesse effettuarsì con un efficace sistema e colla possibile economia,

In questo frattempo l’ingegnere meccanico Luigi Orlando, direttore e socio d’una fonderia e siabilimento metalivrgico in Genova, presentò un’altra offerta per assumere l’impresa medesima, fermi ritenendo pur sempre i prezzi dell’elenco relativo ed alcuni corrispettivi accessori; e solo chiedendo che fossero introdotte nel capitolato alcuné modificazioni da Ini proposte, molto men gravi di quelle in base delle quali il Ministero aveva voluto, come testè si disse, convenire col primo offerente. Consistevano queste modificazioni principalmente nella condizione che a vece di 200,000 lire da anticiparsi all’impresario all’atto della consegna delle macchine nuove di scavazione e da scontarsi con ritenute sugli scavi successivamente effettuati, com’era stabilito all’articolo 15 del capitolato, si dovessero anticipare lire 300,000, ed in rate proporzionali, ed a misura che si progredirebbe nella costru» zione delle macchine di scavazione; fermo pur sempre l’obbligo di scontare questa anticipazione colle rilenule sugli scavi da farsi a tenore preciso del capitolato. La quale misura e modo di anticipazione riesciva tanto più accetterole e bene guarentita, quanto che l’offerente obbligavasi a costrurre tutte le macchine nello Stato, e sotto l’immediata ispezione e sorveglianza dell’amministrazione superiore.

Le altre modificazioni sono di poco rilievo o di forma piuttosto che sostanziali, parte delle quali furono introdotte dal Ministero stesso, a seguito di circostanze nuovamente prese in considerazione.

Un contraito stipulato con tali modificazioni non recando alla finanza altro reale aggravio oltre quanto era stabilito colla legge 3 luglio, e colla costruzione in paese di tulte le macchine procurando una sorgente di lavoro alla classe operaia, oltre al vantaggio di incoraggiare da noi questo ramo d’industria meccanica di sommo interesse, sarebbe stato assai volentieri dal Ministero definitivamente stipulato ed attuato, dappoichè nessun’offerta migliore gli veniva presen» tata dopo le tanto lunghe e divulgate trattative fatte in proposito, se non gliene fosse stato mosso ostacolo: dalla sopra