Pagina:Parlamento subalpino - Atti parlamentari, 1853-54, Documenti II.pdf/542

Da Wikisource.

— 1347 —

sessione del 1853-54


indennità, anche prima dello scadere del loro privilegio, nel caso in cui il Governo volesse applicare ed applicasse realmente un sistema qualunque di locomozione più perfetto e più economico di quello da essi presentato.

Art. 10. Identico all’articolo 7 della proposta del Ministero.

Art. 11. Come corrispettivo il Governo pagherà agl’ingegneri Grattoni, Grandis e Sommeiller pendente la durata del loro brevetto, e sino a tanto che non venga colpito dalla decadenza contemplata nell’articolo nono, ecc., il resto dell’articolo come l’articolo 8 della proposta del Ministero.

Art. 12. Identico all’articolo 9 della proposta del Ministero.


Relazione del ministro dei lavori pubblici (Paleocapa) 30 giugno 1854, con cui presenta al Senato il progetto di legge approvato dalla Camera nella tornata del 29 stesso mese.

Signori! — Ho l’onore di sottoporre alle vostre deliberazioni il progetio di legge avente per oggetto l’applicazione di un nuovo sistema di propulsione al piano inclinato dei Giovi, stato ideato da tre distinti ingegneri che già diedero chiare e non dubbie prove della loro straordinaria abilità nelle cose meccaniche.

Io mi lusingo che l’esperimento che si tratta di tentare otterrà la vostra approvazione, giacchè, mentre non espone lo Stato a nessuna perdita in caso di non successo, sarebbe invece, ove rispondesse alle speranze degli inventori del nuovo metodo, sorgente d’incalcolabili vantaggi per il Governo non solo come proprietario di una vasta rete di strade ferrate, ma ancora per la nazione cui procurerebbe forze motrici in quantità inesauribili a prezzi mitissimi.


Relazione fatta al Senato il 4 luglio 1854 dall’ufficio centrale, composto dei senatori Di Bagnolo, Di Collegno Giacinto, Giulio, Pallavicino-Mossi, e Mosca, relatore.

Signori! — Il progetto di legge sottoposto alle vostre savie deliberazioni è diretto a fare l’esperimento d’un nuovo sistema immaginato da tre abili nostri ingegneri per la propulsione dei veicoli sui piani inclinati delle ferrovie, e qualora il successo favorevole coroni le concepite speranze, ad attivare il nuovo sistema sul piano inclinato dei Giovi.

Molto si è detto e scritto in favore e contro il nuovo sistema, ed il conflitto delle divergenti opinioni non sarà per cessare sin dopo qualche esperimento che decida perentoriamente la questione. L’ufficio centrale al quale voleste, o signori, affidare il preliminare esame del progetto, ha dovuto astenersi da ogni discussione tecnica, sia perchè estranea alla speciale missione del Senato, sia, e maggiormente, perchè l’esperimento che vuolsi attuare col progetto in discussione è destinato appunto a definire la controversia.

Sarebbe certamente da rigettare ogni tentativo che non fosse appoggiato ai principii della scienza; ma ciò non si verifica nel presente caso. Prova ne sono le divergenti opinioni, l’accoglienza favorevole della dimanda di privilegio per parte degli inventori, la quale è accordata all’estero senza che sia previamente accertata l’utilità della nuova invenzione; ma è tuttora sottoposta fra noi ad un preventivo esame, il quale, se non guarentisce in modo positivo l’utilità del nuovo trovato, esclude almeno che non sia meritevole d’essere presa in considerazione.

Senza ammettere in modo positivo l’utilità del nuovo trovato, la quale richiede appunto sperimenti sul vero per essere accertata, oltre agli espressi motivi, i quali consigliano di fare le occorrenti prove di fatto, vuolsi pure aggiungere la fiducia che inspirano gl’inventori, due dei quali diedero distinta prova del loro ingegno, coll’immaginare le locomotive in esercizio sul piano inclinato dei Giovi, assumendo in proprio la responsabilità morale del loro buon successo, rifiutato dai più abili costruttori di locomotive all’estero. Il terzo diede pure buon conto di sè col progettare e dirigere con felice esito molti stabilimenti industriali di cui alcuni di molta considerazione.

Se gl’inventori riescono nel loro assunto, incalcolabili sono le conseguenze che ne deriveranno, e queste saranno più specialmente utili al nostro paese privo, o quasi, di combustibili minerali, cui l’aria compressa con tenue dispendio potrebbe essere in molte località surrogata. La fiducia che essi hanno sul buon successo del loro trovato, frutto di lunghe meditazioni, oltre ai loro precedenti, è avvalorata dalla condizione cui si sono sottoposti, quella cioè di rimborsare al Governo l’integrale spesa dell’esperimento, come si legge all’articolo 2 della relativa convenzione del 28 marzo del corrente anno, stipulata fra le finanze dello Stato e gl’inventori, stata in parte modificata, ma le cui modificazioni sembrano essere dalle due parti contraenti accettate, quantunque ciò non risulti da una nuova convenzione di data posteriore a quella primitiva, come sarebbe stato più regolare e più al vero conforme.

Merita speciale menzione lo scopo cui tende il nuovo sistema, quello cieè di spingere sulla rampa dei Giovi un convoglio di 150 tonnellate colla velocità di 25 chilometri all’ora e coll’economia non minore del 20 per cento sulla spesa di trazione colle locomotive ora in esercizio su essa rampa. Se il felice esito del nuovo trovato realizza l’intento, il trasporto delle merci che affluiscono al porto di Genova, sarà grandemente agevolato, ed il commercio ne risentirà conseguentemente un ragguardevole beneficio, mentre sarà ad un tempo aumentato il prodotto della ferrovia dello Stato.

Fra le modificazioni introdotte alla primitiva convenzione è da commendare quella dell’articolo 4, col quale la Commissione incaricata di constatare l’efficacia del nuovo sistema, è autorizzata ad estendere il primitivo sperimento, limitato a soli metri 200 di via, qualora lo stimi necessario, entro i limiti però di spesa circoscritta a lire 30,000, oltre le 90,000 cui sono computate le spese del primo esperimento. La maggior spesa cui può il Governo essere nel caso di anticipare è così di lire 120,000, non fatto caso della spesa degli esperimenti per parte della Commissione,

Qualora l’esperimento, la cui spesa è valutata in lire 90,000, ed eventualmente in lire 120,900, contro l’espettazione, non sortisse un felice esito, amministrazione sarebbe, come si disse, rimborsata d’ogni spesa anticipata dagl’inventori, i quali, sebbene offrano quella guarentigia personale, la quale potrebbe dispensare da ogni legale cauzione, si obbligano però a quest’ultima condizione, come sta scritto all’articolo 4 della convenzione.

Il Governo pertanto, nell’ammettere lo sperimento del nuovo sistema sotto la personale direzione degl’inventori, e nell’anticipare le spese relative, non soggiace ad alcun sacrifizio pel caso, che si spera non sarà per succedere, in cui