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Quesito Settimo.

«La prova poco felice degli ultimi esami di licenza fa sorgere il dubbio che gli esercizi scritti di traduzione dal latino in italiano fatti fare dai professori di Liceo ai loro alunni siano, oltre che scarsi, anche poco accurati, che cioè i professori in genere si contentino di una traduzione un pò all’ingrosso, sen£a insistere quanto sarebbe necessario sulla traduzione migliore, che non può es«sere che una. Stima la Commissione che possa e debba farsi in questo proposito qualche utile raccomandazione agli insegnanti?»

Le considerazioni che l’E. V. premette al quesito, sono di indole assai delicata, nè facilmente noi potremmo pronunziarci rispettivamente ai singoli Licei. Può essere che in qualche Liceo gli esercizi siano stati pochi e la cura della forma, dal lato del docente, sia stata inferiore al bisogno o non costante, onde il poco profitto finale. Può anche avere al risultato poco lusinghiero della prova finale di licenza contribuito la brevità del tempo intercorso tra le disposizioni ministeriali, che alla versione dall’italiano in latino sostituivano quella dal latino in italiano, e gli esami stessi. È però indubitabile che nelle scuole, nelle quali il culto della buona forma è costante e fondamentale, gli effetti desiderati avrebbero dovuto pure manifestarsi. Ma poichè è notorio che parecchi docenti si preoccupano maggiormente della interpretazione rigorosamente esatta, anche se in forma men pura, anzi che della perfezione formale possibile nella nostra lingua di fronte