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306 Antico sempre nuovo

Nè l’anima di Vergilio si fermò qui, a questo ardente poeta. Il mondo romano cambiò faccia e precipitò alla sua rovina. Già il cristianesimo aveva preso il posto degli dei dell’Olimpo. I barbari romanizzati avevano molto da fare per difendere l’impero dai barbari rimasti tali. Meno d’un secolo mancava ancora alla fine dell’impero occidentale, quando Claudio Claudiano di Alessandria (se pure nato nell’Asia minore non adottò poi Alessandria per patria), prendendo argomento dalle lodi di Honorio e Stilichone o dai biasimi degli avversari Rufino ed Eutropio, prendendo anche a soggetto uno dei miti più poetici, il ratto di Proserpina, e uno dei più epici, la Gigantomachia, ripeteva, per così dire, Stazio e chiudeva con un fulgido incendio di poesia la storia dell’epos Romano.