Pagina:Pastor fido.djvu/170

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   Ai quali oime sì repentini, e fieri,
   S’attonito e confuso
   Restasse ogn’un, dopo sì lieti auguri
   Pensatel voi cari pastori. intanto
   S’erano i sacerdoti
   Nel sacrario maggior soli rinchiusi,
   E mentre essi di dentro, noi di fuori
   Lagrimosi, e doviti
   Stavamo intenti à le preghiere sante,
   Ecco il malvagio Satiro, che chiede
   Con molta fretta, e per instante caso
   Dal sacerdote udienza. E perche questa
   E come voi sapete
   Mia cura, fui quell’io, che l’introdussi.
   Ed egli (ah ben hà ceffo
   Da non portar altra novella) disse
   Padri s’ai vostri voti
   Non rispondon le vittime, e gli incensi,
   Se sopra i vostri altari
   Splende fiamma non pura,
   Non vi maravigliate. impuro ancora
  , quel che si commette
   Hoggi contra la legge
   Ne l’antro d’Ericina.
   Una perfida Ninfa
   Con l’adultero infame ivi profana
   A voi la legge, altrui la fede rompe.
   Vengan meco i ministri:
   Mostrerò lor, di prenderli sul fatto