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O gran bene, ò gran male
Partorirai tu certo.
Mon.Questo fù quel, che mi predisse il sogno.
Ingannevole sogno,
Nel mal troppo verace,
Nel ben troppo bugiardo.
Questa fu quella insolita pietate,
Quell’improvviso horrore,
Che nel mover del ferro
Sentij scorrer per l’ossa.
Ch’abborriva natura un così fiero
Per man del Padre abominevol colpo.
Car.Ma che? Darai tu dunque
A sì nefando sacrificio effetto?
Mon.Non può per altra man vittima humana
Cader à questi altari. Car. Il padre al figlio
Darà dunque la morte?
Mon.Così comanda à noi la nostra legge.
E qual sarà di perdonarla altrui
Carità si possente, se non volle
Perdonar’à se stesso il fido Aminta?
Car.O malvagio destino,
Dove m’hai tu condotto?
Mon.A veder di duo padri
La soverchia pietà fatta homicida,
La tua verso Mirtillo,
La mia verso gli Dei.
Tu credesti salvarlo
Col negar d’esser padre, e l’hai perduto,