Pagina:Pavese - Dialoghi con Leucò.djvu/139

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(Parlano Lelego e Teseo).

lelego   Quel colle è la patria, signore.

teseo   Non c’è terra oltremare, avvistata nella luce del crepuscolo, che non sembri la vecchia collina.

lelego   Vedendo il sole tramontare dietro l’Ida, un tempo brindammo anche noi.

teseo   Bello è tornare e bello andare, Lelego. Beviamo ancora. Beviamo al passato. Bella è ogni cosa abbandonata e ritrovata.

lelego   Finché fummo nell’isola, tu non parlavi della patria. Non ripensavi a molte cose abbandonate. Vivevi anche tu alla giornata. E ti ho visto lasciar quella terra come avevi lasciato le case, senza volgerti indietro. Questa sera, ripensi al passato?

teseo   Noi siamo vivi, Lelego, e davanti a questo vino, sul mare di casa. A molte cose si ripensa in una simile sera, se anche domani il vino e il mare non basteranno a darci pace.

lelego   Che cosa temi? si direbbe che non credi al tuo ritorno. Perché non dài ordine di calare le vele tenebrose e vestire di bianco la nave? L’hai promesso a tuo padre.

teseo   Abbiamo tempo, Lelego. Tempo domani. Mi piace sentirmi schioccare sul capo gli stessi teli di quando correvamo al pericolo e nessuno di voialtri sapeva se saremmo tornati.