Pagina:Pavese - Dialoghi con Leucò.djvu/53

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(Parlano Saffo e Britomarti).

saffo   È monotono qui, Britomarti. Il mare è monotono. Tu che sei qui da tanto tempo, non t’annoi?

britomarti   Preferivi quand’eri mortale, lo so. Diventare un po’ d’onda che schiuma, non vi basta. Eppure cercate la morte, questa morte. Tu perché l’hai cercata?

saffo   Non sapevo che fosse cosí. Credevo che tutto finisse con l’ultimo salto. Che il desiderio, l’inquietudine, il tumulto sarebbero spenti. Il mare inghiotte, il mare annienta, mi dicevo.

britomarti   Tutto muore nel mare, e rivive. Ora lo sai.

saffo   E tu perché hai cercato il mare, Britomarti — tu che eri ninfa?

britomarti   Non l’ho cercato, il mare. Io vivevo sui monti. E fuggivo sotto la luna, inseguita da non so che mortale. Tu, Saffo, non conosci i nostri boschi, altissimi, a strapiombo sul mare. Spiccai il salto, per salvarmi.

saffo   E perché poi, salvarti?

britomarti   Per sfuggirgli, per essere io. Perché dovevo, Saffo.

saffo   Dovevi? Tanto ti dispiaceva quel mortale?

britomarti   Non so, non l’avevo veduto. Sapevo soltanto che dovevo fuggire.

saffo   È possibile questo? Lasciare i giorni, la montagna, i prati — lasciar la terra e diventare schiuma d’onda — tut-