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Mi sono accorto sovente che ciò che scoprirò valere e importare di piú, comincia sempre col dispiacermi e ripugnarmi.

8 novembre.

A sentire Freud (Essais de Psychanalyse) tutto il pensiero nasce dall’istinto della morte: è uno sforzo per legare i moti fuggitivi, dionisiaci, libidinosi della vita, in uno schema che contenti il narcissismo dell’io. L’io tende alla regressione verso la quiete, a bastare a se stesso, nella sua immobilità e assenza di desideri.

È una verità che si apprezza quando si soffre e si cerca di analizzare, capire, fissare la propria crisi e in definitiva ucciderla.

9 novembre.

Tutto ciò che fa il nostro corpo oltre all’esercizio dei sensi, rimane impercepito. Le piú vitali funzioni (circolazione, digestione, ecc.) non le sappiamo. Cosí è del nostro spirito: ignoriamo tutti i suoi movimenti e mutamenti, le sue crisi ecc. che non siano la superficiale ideazione schematizzante.

Soltanto una malattia ci rivela le profondità funzionali del nostro corpo. Cosí presentiamo quelle dello spirito, quando siamo squilibrati.

12 novembre.

Si ha pietà soltanto delle persone che di sé non ne hanno.

24 novembre.

Recinto a cancelli e griglie, multispartito (= piscina). F. apre a tre (= i tre siciliani del rifugio di stanotte) composti, minaccioso-sorridenti, taciturni. F. aprendo assume un volto duro. Io sono prigioniero di questi tre — ne ho la piena sensazione, e ogni tanto